Glossary entry

Italian term or phrase:

corpo diffuso

English translation:

diffused body

    The asker opted for community grading. The question was closed on 2016-07-09 07:54:07 based on peer agreement (or, if there were too few peer comments, asker preference.)
Jul 5, 2016 21:15
7 yrs ago
Italian term

corpo diffuso

Italian to English Science Education / Pedagogy scienze dell\'educazione
Buonasera a tutti. Qualcuno sa dirmi il significato di "corpo diffuso" e potrebbe suggerirmi una possibile traduzione in inglese?
Su internet non ho trovato quasi nulla a riguardo.

Ecco la frase:

"Negli ultimi vent’anni tale visione è stata esplorata da differenti autori: Edgar Morin (1989), Lakoff e Johnson (1999), Varela, Thompson, Rosh, (1991), mentre altri preferiscono parlare di corpo diffuso e di Extended Mind per sottolineare l’impossibilità di limitare alla mente o al corpo i confini entro cui avvengono i processi cognitivi. In questo senso ricordiamo Alve Nöe ."

Si parla dello sviluppo dei processi cognitivi e, in particolare, di cognizione incarnata.

Grazie mille per l'aiuto
Proposed translations (English)
4 +3 diffused body
4 extended mind

Proposed translations

+3
9 hrs
Selected

diffused body

Sono concetti cardini del Embodied Cognition Theory e ampiamente discussi nella psicologia cognitiva, nella filosofia della mente, nella robotica ecc. Infatti mi sa che questa tua domanda poteva essere postata nella categoria filosofia o psicologia.

Sono concetti e argomenti molto complesso ma sostanzialmente dice che il nostro corpo è 'diffuso' non si esaurisce con i limiti della nostra pelle. E' plasmata dall'ambiente che ci circonda e la nostra stessa interazione con essa. La mente non è separata nettamente dal corpo è incarnata e come tale essa viene influenzata e plasmata dal movimento del corpo che a sua volta è influenzata dall'ambiente in cui si trova (come in un gioco di specchi) Mente, corpo, ambiente interagiscono come in una danza simultaneamente e i confini dell'uno e dell'altro non si possono distingure nettamente.

Varela, Thompson, and Rosch introduced the concept of enaction to present and develop a framework that places strong emphasis on the idea that the experienced world is portrayed and determined by mutual interactions between the physiology of the organism, its sensorimotor circuit and the environment. Their emphasis on the structural coupling of brain-body-world constitutes the kernel of their program of embodied cognition, building on the classical phenomenological idea that cognitive agents bring forth a world by means of the activity of their situated living bodies. As the metaphor of “bringing forth a world” of meaningful experience implies, on this view knowledge emerges through the primary agent's bodily engagement with the environment, rather than being simply determined by and dependent upon either pre-existent situations or personal construals.

One implication of this view is that only a creature with certain features—e.g., eyes, hands, legs, and skills—can possess certain kinds of cognitive capacities. This is because cognition is a dynamic sensorimotor activity, and the world that is given and experienced is not only conditioned by the neural activity of the subject, but is essentially enacted in that it emerges through the bodily activities of the organism. This general approach encourages a view of enaction as essentially distinct from computation, as it is traditionally conceived.

da WIKI
https://it.wikipedia.org/wiki/Esternalismo#Enattivismo_ed_em...

Più impegnativo filosoficamente è la corrente definita Enattivismo che è una posizione in filosofia della mente che deriva da altri proto-esternalisti quali Gregory Bateson, James J. Gibson, Merleau Ponty, Eleanor Rosch e molti altri. Secondo l'enattivismo, la mente è dipendente o identica con le interazioni tra il mondo e i soggetti. Per esempio, secondo l'articolo celebre di Kevin O’Regan e Alva Noe la mente è costituita dalle contingenze senso-motorie tra il corpo del soggetto e il mondo circostante. Una conteingenza senso-motoria è qualcosa di simile alle affordance di J. J. Gibson, è un'occasione di interazione tra il corpo del soggetto e il mondo circostante. Per esempio, una forbice ha, tra le sue contingenze senso-motorie quella di essere presa infilando il pollice e l'indice e agendo in un certo modo. Oppure una linea retta ha la caratteristica di non mutare la forma percepita muovendo gli occhi lungo la sua direazione. in tempi più recenti, Alva Noe ha accentuato l'aspetto epistemico della sua versione di enattivismo, suggerendo che anche gli stati fenomenici non siano altro che ciò che il soggetto sa di poter fare in una certa circostanza. È rimasto comunque un esternalista convinto come dimostrato da affermazioni quali “Quello che la percezione è, tuttavia, non è un processo nel cervello, ma un'attività espreta da parte dell'organismo come un interno. L'enattivismo sfida le neuroscienze e propone nuovi modi di intendere le basi neurali della percezione e della cosienza” (Noë 2004 [31] , p. 2). Da poco, Noe ha pubblicato una versione sintetica della sua teoria [32].

L'enattivismo riceve sostegno da altre posizioni tra cui la sopra menzionata cognizione embodied o anche dalla cognizione estesa che presta maggiore attenzione all'ambiente quanto tale. Tuttavia l'enattivismo è stato criticato da altri autori, in particolare da neuroscienziati come Christoph Koch (Koch 2004 [33] , p. 9): “Laddove i fautori dell'enattivismo sottolineano giustamente il fatto che la percezione avviene spesso nel contesto di qualche tipo di azione, io ho poca tolleranza quando rifiutano il ruolo centrale delle basi neurali della percezione. Se c'è una cosa di cui gli scienziato sono ragionevolmente sicuri, è che il cervello è sia necessario sia sufficiente per l'esperienza fenomenica”

In breve, l'enattivismo è una forma di esternalismo, a volte focalizzato sugli aspetti cognitivi e semantici, altre volte rivolto anche agli aspetti fenomenici della coscienza.

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Note added at 9 hrs (2016-07-06 06:53:41 GMT)
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IS THE MIND IN THE BRAIN? A REVIEW OF: OUT OF OUR HEADS: WHY YOU ARE NOT YOUR BRAIN, AND OTHER LESSONS FROM THE BIOLOGY OF CONSCIOUSNESS BY ALVA NOË (2009)

My central claim in this book is that to understand consciousness—the fact that we think and feel and that a world shows up for us—we need to look at a larger system of which the brain is only one element. Consciousness is not something the brain achieves on its own. Consciousness requires the joint operation of brain, body, and world. Indeed, consciousness is an achievement of the whole animal in its environmental context. (p. 10, italics added).

One of the central claims of this book is that…we ought to focus not on the brain alone but on the brain in context—that is, on the brain in the natural setting of the person or animal. (p. 70).

Brain, body, and world—each plays a critical role in making us the kind of beings we are. (p. 184)
Peer comment(s):

agree tradu-grace
3 hrs
Thanks very much Grace!
agree Ana Claudia Macoretta
5 hrs
Thanks Ana Claudia!
agree philgoddard : Though your references are too long - I had to wade through them to find the relevant bits :-)
6 hrs
yes thanks- maybe you're right-I did find it all interesting and I thought relevant to the topic though...in philosophy it's difficult to be short and sweet and the asker was asking for explanations of complex concepts.
Something went wrong...
4 KudoZ points awarded for this answer. Comment: "Sei stata molto gentile, grazie !"
1 day 20 hrs

extended mind

Sono laureata in filosofia. Le parole che seguono "corpo diffuso e di extended mind" sono "per indicare l'impossibilita' di limitare alla mente o al corpo i confini entro cui avvengono i processi cognitivi". L'ultima frase e' una descrizione di "extended mind".
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