Reference: http://www2.archeo.unisi.it/testi/ceramica/Ceramica_12_Guerr... fine da mensa
Reference information: Ceramica “campana” a vernice nera La definizione “ceramica campana” viene correntemente utilizzata per indicare un gruppo di produzioni a vernice nera diffuse tra IV e I secolo a.C. in tutto il bacino occidentale del Mediterraneo. Tale espressione, utilizzata da N. Lamboglia (che l’aveva a sua volta ripresa dalla pubblicazione della Campana Suppellex di Minturno a cura di A.K. Lake), prima per la pubblicazione dei frammenti ceramici a vernice nera rinvenuti negli scavi di Albintimilium (1950) e poi nella sua Classificazione preliminare del 1952 (che costituisce una svolta fondamentale nello studio di questa classe ceramica, in quanto ne fornì una prima classificazione tipologica), è puramente convenzionale, in quanto ceramica a vernice nera fu prodotta, con caratteristiche che variano da sito a sito, non solo in Campania (anche se in questa regione va situata la produzione più nota e più abbondantemente commercializzata, quella della Campana A), ma anche nel Lazio, in Etruria, in Puglia, in Sicilia e così via. Come ha più volte sottolineato J.P. Morel (lo studioso al quale dobbiamo l’analisi più completa e dettagliata su questa classe ceramica) nelle produzioni italiche a vernice nera si individua una vera e propria spaccatura, databile intorno al 200 a.C., che interessa i sistemi produttivi, le caratteristiche tecniche, la diffusione commerciale, e che consente di delineare un’evoluzione della produzione ceramica in Italia. Tra la fine del III e gli inizi del II sec. a.C. infatti, si assiste alla fine di alcune produzioni, localizzabili nel Lazio, in Etruria e in Campania, di impronta fortemente artigianale, i cui aspetti peculiari erano la limitata diffusione al di fuori dell’area di origine, le caratteristiche tecniche e decorative piuttosto accurate, le forme tipologicamente eterogenee (con una coesistenza di forme aperte e chiuse o semichiuse), ispirate a tradizioni diverse e spesso di imitazione metallica; il ruolo “attivo” degli artigiani responsabili di queste produzioni ci è testimoniato dalla presenza (non massiccia, ma comunque interessante) di bolli o di firme di vasai graffite o dipinte prima della cottura. Tutti questi prodotti vengono quasi improvvisamente e in modo massiccio sostituiti sui grandi mercati dai tre gruppi più cospicui all’interno della classe della vernice nera, cioè la Campana A, la Campana B (e altre apparentate, le cosiddette produzioni B-oidi) e la Campana C. Per cominciare, quindi, diamo una rapida occhiata alle produzioni italiche a vernice nera anteriori alla fine delle seconda guerra punica.
| Laura Franchini Specializes in field Native speaker of: Italian PRO pts in category: 4
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