Il tavolo sembrerebbe, per talune caratteristiche, richiamare il tavolo inglese "a cancello", il "gate leg-table",ma, per altre se ne discosta notevolmente. Il piano ovale è certamente quello di un tavolo "a cancello", suddiviso in tre sezioni (come testimoniano i tagli sul "becco di civetta"). Non sono in grado di stabilire dalla foto se siano intervenute modifiche tali da renderlo "fisso" o se ancora "abbattibile" nelle sezioni più esterne. Ad ogni modo, in entrambi i casi, esso mal si concilia con i sostegni settecenteschi detti "cabriole legs", tipici di altre tipologie di tavoli. Proprio osservando i sostegni si può notare ancora come quelli raccordati dalle fasce, uguali fra loro per forma ed intaglio, si discostino invece dagli altri due, più sottili e intagliati a motivi differenti. Quanto ai piedi, poi, "a sfera e artiglio", si presentano più grandi e lavorati nei sostegni centrali e più piccoli e semplici per gli altri due. ...I sostegni non sono dunque tutti uguali per dimensione e intaglio (artiglio e palla per quelli più sottili, ferini per gli altri) e questo particolare, affatto trascurabile, non trova logiche spiegazioni se non quelle di una loro diversa provenienza. (Il Restauro del mobile Antico)

SIMBOLOGIA E ICONOGRAFIA Mentre da noi il drago, potenza malevola, è il simbolo delle tenebre, del male, della maledizione e l’incarnazione di Satana, in Estremo Oriente, è piuttosto quello della prosperità, del benessere ecc. e, secondo i Taoisti, del Tao. Così, lo si vede sotto le forme le più diverse e nelle combinazioni le più inaspettate, come motivo di ricamo, di scultura, nella decorazione di pezzi in ceramica, in lacca, in cloisonné ecc. Sotto l’impero, esso figurava sulla bandiera nazionale vicino a un "sole" rosso su fondo giallo. Sovente il drago tiene tra i suoi artigli — o gioca con — una palla o un disco impropriamente chiamato sole o perla meravigliosa. Quando questa figura tra due draghi, si dice popolarmente che se la disputano. (Il portale sulla Cina)

Queen Ann, stile: (1702 – 1750). Questo stile, che corrisponde agli anni di regno della regina Anna, di Giorgio I e Giorgio II. Gli arredi di questo periodo sono improntati a un gusto che ne predilige la praticità e la semplicità, in favore di una sobria eleganza che rifugge gli eccessi. Il ridimensionamento delle pulsioni barocche è ben percepibile nell'abbandono delle ornamentazioni sovrabbondanti, con adozione di proporzioni più contenute e sobriamente lineari. Rimangono in auge gli scrittoi a cupola e conosce vasta diffusione l' union suite , un minuto mobiletto dotao di specchiera e ribalta, sostenuto su lunghe gambe sottili. Si accorda ancora favore ad arredi ornati a lacca, con preferenza a tinte nere o rosse, vivacizzate da decori dorati. Negli arredi impiallacciati sovente riccorre l'uso di incrostazioni in avorio e madreperla, scanditi da tarsie a essenze lignee chiare. Tipica del periodo è la gamba sagomata a esse, il piede a forma di artiglio che afferra una sfera ( claw and ball fot ) o la formulazione a zoccolo ( cabriole leg ). Tra i motivi ornamentali in un primo tempo predomina quasi esclusivamente la conchiglia abbinata a pendagli e baccelli acantiformi, in seguito il mobile va raffinandosi nella linea e nelle partiture decorative, esitando la definizione di “Regina Anna decorato”. (Dizionario del mobile)